Personaggio politico e scrittore romano. È la prima
chiara personalità della storia e della letteratura di Roma; di origini
patrizie, mostrò comunque grande apertura verso i problemi sociali del
suo tempo. Censore nel 312 a.C., nel redigere il censo tenne conto anche dei
beni mobiliari, non più solo di quelli fondiari, permettendo di fatto
l'ingresso in Senato di uomini nuovi, perfino di figli di liberti. Fornì
Roma del primo acquedotto, lungo 80 stadi, oltre che dell'inizio della famosa
Via Appia. Fu due volte console e con tale carica conseguì la vittoria
nelle guerre sannitiche. Scrittore e oratore, fece pubblicare dal suo scrivano
Gneo Flavio il cosiddetto
Ius Flavianum, prima opera latina di procedura
giudiziaria, e compilò il
Liber actionum; curò la riforma
dell'ortografia e scrisse una raccolta di massime etiche in versi saturni. Si
conservano alcuni suoi frammenti e un epitaffio (IV-III sec. a.C.).